Pubblicato il Luglio 1, 2019 | da Andrea Guerriero
1Guida alla Costiera Amalfitana: il paradiso affacciato sul mare
In questo paesaggio incomprensibile, solo il mare è orizzontale, e tutto ciò che è terra ferma è quasi perpendicolare — Astolphe de Custine
Bella al di là di ogni immaginazione. Spettacolare da togliere il fiato. Incredibile per i paesaggi e i panorami. Unica al mondo. Patrimonio dell’Umanità. Orgoglio d’Italia. Insomma chi più ne sa più ne dica della Costiera Amalfitana, tanto tutti gli appellativi, i vezzeggiativi, i complimenti e i riconoscimenti ufficiali non riusciranno comunque mai a renderle giustizia.
Il tratto di costa chiuso tra Vietri sul Mare e Positano, nella parte ovest del Golfo di Salerno, è un anfiteatro naturale di rocce, profumi e suggestioni, un’oasi di pace dove scorre una vita mondana molto intensa. In Costiera Amalfitana sembra concentrarsi il meglio che il connubio tra uomo e natura possa produrre. Alle toccanti e inusuali meraviglie di una terra che profuma di mare, limoni, boschi e montagne, si somma una storia antica, di popoli e genti che hanno saputo rialzare la testa e lo sguardo dopo alterne vicende. Oggi la Costiera Amalfitana è sinonimo di bellezza e divertimento, di ricchezze paesaggistiche e di glamour. Il turismo di massa non è riuscito ad intaccare la semplicità di questi luoghi, umili di natura, che al contempo sono diventati un punto di riferimento per il jet set internazionale. Sono più di cento anni che il ghota della cultura, della politica, del cinema, della letteratura, dell’arte, riconosce la Costiera Amalfitana come un luogo dove trovare pace e serenità, ma anche un’intensa vita mondana, stupendi vicoli dove fare shopping e deliziosi negozietti dove acquistare artigianato di alta qualità.
Paesi, borghi e frazioni della Costiera
Lunga cento chilometri, la costa campana che si estende tra Salerno e Napoli specchiandosi sognante nelle acque del Golfo di Salerno, è un paradiso di bellezze naturalistiche, un’oasi di odori, profumi e sapori conosciuta in tutto il mondo. Luoghi incantati baciati dal sole del Mezzogiorno, borghi e paesi incastonati nella roccia come pietre preziose, paesaggi incredibili ricchi di suggestioni artistiche, un misto irripetibile di storia, cultura, natura e gastronomia. Citiamoli tutti questi luoghi, così vicini l’uno all’altro, ma capaci ciascuno di esprimere una propria peculiarità: molti di questi sono nell’elenco dei Borghi più Belli d’Italia stilato dal Tci, il Touring Club Italiano. Dalla A di Agerola alla V di Vietri sul Mare:
- Agerola, la piccola Svizzera, amata dagli amanti delle passeggiate in montagna e del trekking;
- Amalfi, con la sua Storia e il suo ruolo principe lungo la Costiera;
- Conca dei Marini, meta esclusiva del jet set internazionale;
- Furore, il paese che non c’è ma con la sua bellezza selvaggia;
- Maiori, incantevole borgo marinaro Patrimonio dell’Umanità;
- Minori, il paese del Limoncello;
- Positano, la cartolina, la boutique e la vita notturna della Costiera.
- Praiano, unica per le incredibili scalinate che si inerpicano tra le case;
- Ravello, città della musica e del corallo;
- Vietri sul Mare, famosa per la lavorazione delle ceramiche;
Senza dimenticare Scala, il più antico borgo della Costiera, Tramonti, un borgo tra le montagne che è l’insieme di una decina di piccoli borghi antichi, Cetara, dove le alici hanno un sapore unico, Atrani, il più piccolo paese per estensione del Sud Italia…. e tutte le spiagge più belle della Costiera Amalfitana.
Arte, artigianato in Costiera Amalfitana
Il patrimonio artistico della Costiera Amalfitana è molto ben conservato. Almeno quello che è rimasto dopo secoli di saccheggi da parte di saraceni e nemici della Repubblica Marinara di Amalfi. Ma sono comunque molti i luoghi di interesse storico e turistico che meritano di essere visitati durante una vacanza in Costiera.
Soprattutto chiese ovviamente, luoghi di culto dove sono conservati opere d’arte di inestimabile valore, affreschi, statue e oggetti di splendida fattura opera di antichi artisti. Da visitare anche molti palazzi e grandi edifici pubblici risalenti ai secoli scorsi, la cui presenza è testimonianza del fatto che la Costiera è sempre stata una zona viva e produttiva. Non mancano reperti di archeologia industriale, strutture e magazzini per la lavorazione della ceramica e della carta, e nemmeno le produzioni artigianali tipiche della Costiera Amalfitana, le ceramiche di Vietri sul Mare, i pizzi, i merletti e le lavorazioni a filo torto di Praiano, i sandali e la moda-mare di Positano, la pregiatissima carta di Amalfi.
Quando la gastronomia diventa arte
Da un punto di vista gastronomico la particolarità di questi luoghi è la grande eterogeneità. Perché la Costiera Amalfitana è mare e montagna, pesca e allevamento. Nella cucina tipica della Costiera non manca nulla, dai primi di pasta, ai secondi di carne e pesce, ai contorni di mille verdure, ai frutti in ogni stagione, ai dolci da leccarsi i baffi. La dieta mediterranea è affiancata da quella decisamente più calorica dei dolci e della mitica pastiera; la leggerezza dei piatti di pesce cotto sulla griglia è compensata dal sapore dei formaggi fatti col latte delle capra che pascolano sui Monti Lattari. E poi ancora l’olio extravergine, gli agrumi, i limoni, le castagne e i frutti del sottobosco.
Ma ecco il prodotto più tipico e riconosciuto di queste zone, il Limoncello, che se non è prodotto con i limoni della Costiera non è il vero Limoncello. Qui i limoni sembrano fatti apposta: la loro buccia così spessa infatti offre materia prima di ineguagliabile valore organolettico, che coinvolge tutti i sensi. Il Limone Costa d’Amalfi, è un prodotto a marchio Igp, Indicazione Geografica Protetta, che ha un peso tra i 100 e i 120 grammi, pochi semi, una polpa succosa ed è coltivato in limoneti chiamati giardini di limoni. E poi non si può non citare il rosolio, nettare che nasce dalla lavorazione dei petali di rosa: il Concerto è il più antico liquore prodotto in Costiera amalfitana.
L’elemento più incredibile è che in questi 30 chilometri di costa ciascuna località ha saputo dare vita a un piatto tipico e unico. A Scala le prelibatezze locali sono le orecchiette con fagioli o gli spaghetti conditi con sangue di maiale. Ad Amalfi si gusta un’ottima pasta fatta a mano, gli Scialatielli, con prezzemolo, pepe, formaggio grana, pomodorini freschi e vongole veraci. A Tramonti spopolano i prodotti degli alpeggi, formaggi di capra e funghi. A Furore i piatti tradizionali sono di pesce, prevalentemente totani, e di carne, il timballo di maiale. A Maiori impazza la melanzana con il cioccolato. A Minori i tagliolini al limone e il risotto con agrumi e gamberetti. Ad Atrani si gusta il Sarchiapone, zucca farcita di carne trita. A Praiano domina incontrastato il pesce in mille forme e modi. A Vietri sul Mare da non perdere è la milza di bue cotta in olio e aceto. A Cetara gli spaghetti sono conditi con la famosa colatura di alici. A Conca dei Marini si mangiano coniglio al limone e la sfogliatella Santa Rosa guarnita con crema pasticcera e amarene. A Ravello, sia che si mangi di mare o di terra, bisogna accompagnare il tutto con vino Ravello Costa d’Amalfi Doc.
Un’oasi marina protetta dall’abbraccio della montagna
Mare e monti. Difficile trovare altri luoghi dove i due elementi vivono così in simbiosi come in Costiera Amalfitana: un vaso di cristallo da cui sboccia la vita. I monti Lattari avvolgono la Costiera e precipitano nel mare. Il mare si insinua tra le rocce, le leviga, le lavora, le infrange, crea baie e fiordi. Dalle montagne si ammirano spettacolari panorami sul mare. Dal mare si sale verso il fresco dei monti, alti fino a 1000-1200 metri.
Dai monti si scende per incontrare la vita, i paesi, i borghi, le genti, il frutto del lavoro e dell’arte dell’uomo. Dal mare si sale verso i monti per cercare pace e tranquillità, lontani dal divertimento e dal clamore della costa nell’estate turistica. Dai monti arrivano il ricordo delle fughe dal mare quando arrivavano i nemici nei secoli passati. Dal mare si guarda ai monti con il rispetto dovuto ad un rifugio sicuro dove portare i propri valori, materiali e immateriali, minacciati dai pirati.
Il mare è vita, ma spesso anche morte. Lo sanno bene i pescatori che si immergevano per giornate intere a cercare il corallo o quelli sbalzati dalle loro barche dalle onde di un mare nero come la pece. La montagna è vita, ma spesso anche solitudine, privazione, lavoro della terra strappata zolla a zolla alla roccia. Il mare, i monti, le genti della Costiera amalfitana. Un tutt’uno in armonia che vien voglia, comunque la si pensi, di ringraziare un Dio per la grazia di un luogo che è un incanto.
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