Italia

Pubblicato il Giugno 1, 2019 | da Andrea Guerriero

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Maiori, incantevole borgo marinaro patrimonio dell’umanità

Non ho veduto luoghi più graziosi. Il primo che si incontra è Maiori… Le strade ed i sentieri solitari e tranquilli si addentrano nei monti dai quali scaturiscono acque limpide e fresche. Tanta solitudine romantica ricrea l’animo e fa nascere il desiderio di vivere colà tranquilli, o almeno di trascorrervi un’estate — Ferdinand Gregorovius

Nel Secondo Dopoguerra Maiori era già una rinomata località turistica per il jet set internazionale. Il grande pubblico inizia a conoscerla quando Roberto Rossellini la sceglie agli inizi degli Anni ’50 come location per alcuni suoi film, Paisà, L’Amore, La macchina ammazzacattivi, Viaggio in Italia. In ossequio allo stile neo-realista dell’epoca, non pochi abitanti di Maiori parteciparono alle riprese. Uno tra tutti, Alfonso Bovino, lo scugnizzo del film Paisà.

Maiori, ai piedi delle montagne, si trova poco lontano da Minori, all’inizio di un promontorio roccioso che segna il confine sud del Golfo di Salerno. E’ una località storica della Costiera Amalfitana. Le prime notizie risalgono all’epoca etrusca e in epoca romana era chiamata Rheginna Maior per non confonderla con Rheginna Minor, l’odierna Minori. In diverse frazioni di Maiori, a Lazzaro, Lama, Vena e Paie, si possono visitare nuclei abitativi molto antichi, caratterizzati da un tipico stile arabo-mediterraneo. Maiori, come tutta la Costiera Amalfitana, è dal 1997 Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Questo riconoscimento è la testimonianza più significativa del valore storico e culturale del paese. Le bellezze artistiche, architettoniche e naturalistiche, le tradizioni conservate nel corso dei secoli che trovano la loro espressione anche nei prodotti dell’artigianato e della gastronomia locale, hanno fatto sì che Maiori entrasse d’imperio nella lista dei luoghi da conservare e proteggere.

A passeggio nel paesaggio naturale di Maiori, tra mare e monti

Suggestivo panorama di Maiori al tramonto Queralt jqmj

Il paese sorge alla fine della valle dei Tramonti, a sud della catena dei Monti Lattari, ed è dominato dal Monte Falerzio su cui sorge il Santuario dell’Avvocata. Il territorio di Tramonti è un comune esteso, perché composto da tredici borghi riuniti in un unico comprensorio che prende il nome dalla particolare posizione, intra montes, territorio chiuso tra i monti. Lo spettacolo più bello di Maiori si apre in direzione del promontorio, nel Parco naturale di Capo d’Orso. Il parco si estende su un’area di oltre 3.000 ettari ed ha caratteristiche uniche sia da un punto di vista paesaggistico che per le varietà di animali e piante che lo abitano. La vegetazione, tipica macchia mediterranea, vede la presenza di boschi di lecci e castagni. I mutamenti geologici del promontorio hanno dato vita a diverse cavità naturali lungo le pendici, tra cui la grotta Porta di Monte Piano e una serie di caverne su diversi livelli collegate tra loro da cunicoli.

Per gli amanti delle passeggiate naturalistiche non è improbabile imbattersi in volpi, ricci, faine e per i più fortunati anche nel tasso. Sugli alberi dei boschi di Capo d’Orso nidificano poiane, greppi e il falco pellegrino, ormai specie in via d’estinzione. Con una passeggiata di circa 2 ore attraverso i vigneti e i boschi partendo dalla frazione Casale, si giunge alla sorgente di Scalese e poi a Badia, famosa per le grotte e le catacombe. Proseguendo sulla dorsale di Monte Piano si raggiunge il promontorio di Capo d’Orso da dove si ammira un panorama incredibile. Con una sola occhiata si spazia dalla Costa di Amalfi fino all’isola di Capri e dal Golfo di Salerno fino alla costa del Cilento.

Oltre il promontorio in direzione di Salerno, alle spalle del faro di Capo d’Orso, si trova Erchie, una delle spiagge più famose di Maiori. Delimitata dal lungomare Giovanni Amendola, e dal suo proseguimento Gaetano Capone, Erchie è la spiaggia più lunga della Costiera Amalfitana. In quasi un chilometro di sabbia, compreso tra due torri di guardia saracene, ogni estate aprono i battenti una quindicina di stabilimenti balneari attrezzati.

Piccola curiosità: recentemente le palme del lungomare di Minori sono state sostituite nell’ambito di un progetto di riqualificazione botanica. Il motivo? Il Punteruolo Rosso, il coleottero che ha provocato il progressivo deperimento delle palme. Il nuovo impianto arboreo è chiamato il Giardino dei Colori: le diverse specie riposizionate garantiscono una fioritura di 5-7 mesi all’anno.

Storie di santi, chiese e castelli

Dettaglio della Chiesa di Santa Lucia in Maiori Fiore Barbato

Anche a Maiori, come in tutti i borghi della Costiera Amalfitana, i principali luoghi di interesse storico e turistico sono le chiese. La chiesa di Santa Maria a Mare, basilica del XIII secolo, merita sicuramente una visita per lo splendido organo a canne, ben 1700, ristrutturato negli ultimi anni e riportato all’originale sonorità. All’interno della Collegiata si trova il Museo di Arte Sacra Don Clemente Confalone, con busti di grande pregio, paramenti sacri e suppellettili in argento.

La chiesa di S. Francesco, costruita nel 1400, a causa di saccheggi e mareggiate è stata più volte restaurata. Oggi assomiglia più ad un edificio di inizio ‘800: nell’orto del convento adiacente alla chiesa si trova la grotta di S. Bernardino. Qui il Santo fece sgorgare l’acqua dalla roccia. Nei dintorni del paese da visitare c’è il castello di San Nicola de Thoro-Plano, in contrada Accola e Carpineto, mentre nel centro storico di Maiori, lungo la via dello shopping e dello struscio, Corso Reginna, si trova Palazzo Mezzacapo oggi sede dell’archivio storico e della biblioteca comunale.

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A proposito dell'autore di questo post

Ciao, sono Andrea, blogger di viaggio, programmatore web, apprendista seo e fotografo amatoriale di Milano. Amo leggere, amo la musica, amo viaggiare, soprattutto quando sono in missione e il conto lo paga l'azienda! Amo la fotografia, soprattutto come strumento per raccontare esperienze, luoghi, eventi e persone. La mia macchina fotografica (una Nikon D300) è sempre con me, e questo mi aiuta a condividere la mia vita con il resto del mondo. Entrare in contatto con nuove persone, stili di vita e tradizioni straniere, e scriverne una volta tornato a casa è tutto quello che posso chiedere.



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