Pubblicato il Luglio 30, 2015 | da Elisa Facchini
0Metti un weekend a Parigi: cosa fare e dove andare
Parigi è un sogno un pò per tutti e svariate possono essere le ragioni per volerla visitare. C’è chi vorrebbe andarci perché ossessionato dal voler fare shopping sui famosi Champs Elysées, chi perché è un appassionato di storia francese e vuole rivivere i luoghi della rivoluzione, chi ama l’arte e… beh Parigi ha molto da offrire anche in opere, e poi c’è chi semplicemente vuole andare nella città dell’amore con la propria metà ed immortalare un bacio davanti alla Tour Eiffel. Parigi sa proprio accontentare tutti i viaggiatori.
Anche noi era parecchio tempo che parlavamo di voler visitare la città romantica e finalmente ci siamo andati lo scorso agosto. Il nostro interesse, non essendo mai stati a Parigi, era per i musei e monumenti più turistici. Quindi il nostro itinerario comprendeva il Louvre, la Tour Eiffel, gli Champs Elysées e la Cattedrale di Notre Dame. Avremmo voluto fare di più ma in tre giorni a Parigi abbiamo deciso di visitare l’irrinunciabile e rimandare ad una futura prossima visita il resto.
Per quanto riguarda il Louvre già ben sapevamo quali opere cercare. Ci siamo alzati presto al mattino per fare la coda per il biglietto ed una volta dentro il Louvre i nostri pensieri si sono dedicati interamente all’incantevole Gioconda di Leonardo da Vinci. Anche per un non esperto di arte, come noi del resto, basta un nulla per innamorarsi di questa opera. Allenate i gomiti per farvi largo tra le persone e riuscire ad ammirare il quadro e poi se siete fortunati tentare di scattare una fotografia. Al Louvre ci siamo anche dedicati a “La libertà che guida il popolo” di Delacroix, “La Vergine delle Rocce” ancora di Leonardo da Vinci, il “San Sebastiano” del Mantegna, il “Cristo alla colonna” di Antonello da Messina e “la Psiche turbata da un Cupido invisibile” di François Gérard.
Eccoci ora parlare della Tour Eiffel, tanto (s)parlata in questi 126 anni, ma oramai simbolo emblematico della città. I francesi sono passati dal non volerla ad averla come monumento che attira 6 milioni di visitatori ogni anno. Noi la Tour Eiffel siamo andati a visitarla subito il primo giorno arrivati a Parigi. Abbiamo preso la metro e siamo scesi alla fermata Trocadero. Siamo risaliti al livello della città e diretti verso la torre. Giriamo l’angolo ed eccola che la troviamo di fronte ai nostri occhi in tutta la sua magnificenza. Era proprio quello che volevamo, una presentazione ad effetto, ed effetto è stato.
Poi gli Champs Elysées, che uniscono Place de la Concorde con l’Arc de Triomphe. Se ne parla sempre così tanto di questo viale alberato e delle decine e decine di negozi delle più grandi e lussuose firme della moda. E lo spettacolo de l’Arc de Triomphe. Il sole filtra da sotto l’arco e questa posizione strategica del sole calante di metà pomeriggio gli dona una particolare bellezza, ombreggiato sulla facciata che dà sul viale dei Campi Elisi ed ancora colpito ed illuminato dal sole sull’altra.
Infine la buia Notre Dame, affascinante cattedrale gotica, salvata dalla distruzione e poi divenuta famosa grazie al romanzo di Victor Hugo “Notre Dame de Paris” e delle vicende di Quasimodo, Esmeralda e tutti gli altri personaggi. Troppo pochi tre giorni a Parigi, mai comunque sufficienti per essere catapultati in una vita parallela, o meglio due vite parallele. Questa sensazione è quel che io personalmente ho provato per le strade della capitale francese.
La mia prima vita parallela è stata quella di ritrovarmi in un grande centro città, ricco di cose da vedere e dove camminare ti cambia l’umore e il modo di essere e sentire. Parigi è così ipnotica che entreresti in ogni museo, faresti uno spuntino in ogni bar, ceneresti in ogni ristorante ed accetteresti di provare qualsiasi esperienza od attrazione che ti capiti sul cammino. E’ come essere su una pista da ballo e ricevere continui inviti che non puoi rifiutare. Ed è così che potresti ritrovarti in mano tante buste di acquisti tra cui un paio di scarpe, una borsetta ed una super collana. Costosi acquisti come cadeau ricordo degli Cahmps Elysées. Ma in questo contesto non hai saputo rinunciare al richiamo del croissant a colazione e difatti sul labbro ci sono ancora i segni dello zucchero, della crepe per merenda, perché cammino tanto e quindi me la merito e nemmeno della baguette, che porti a spasso sotto l’ascella del braccio opposto a quello dove tieni le buste degli acquisti.
Ma vogliamo parlare della seconda vita parallela che ho provato a Parigi? Parlo della Parigi notturna, di una città che si trasforma nel suo abito da sera scintillante di paillettes e seducente. Che romanticheria guardare la Tour Eiffel illuminata e tutte le luci che ruotano intorno a lei. Potresti startene ore intere lì a guardarla, come per voler bloccare quell’immagine nella mente fino all’infinito o forse solo per sfidare la folla intorno a te. Chissà che… se magari me ne sto fino a domani mattina ci sarà un momento in cui tutta questa massa di gente se ne sarà andata…
Nel caso cambiassi idea, puoi sempre concederti una passeggiata per la città. Moltissimi ristorantini romantici e molto chic tra cui scegliere per una indimenticabile cenetta a due, magari con la Tour Eiffel sullo sfondo. Oppure puoi girare l’angolo e ritrovarti catapultato nel passato movimentato della Parigi degli anni Venti, con un morbido vestito bianco e nero corto sopra le ginocchia e tutto pieghettato e con spalline sottili come se fossi uscita dal film “Midnight in Paris”. Pronta per affrontare una notte al ritmo di jazz e charleston?