Feste

Pubblicato il Aprile 19, 2012 | da Sergio

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Cavalcata Sarda a Sassari: tutti i costumi tradizionali della Sardegna

Come dal 1899 anche quest’anno a maggio Sassari si veste dei costumi tradizionali di tutta la Sardegna. La Cavalcata Sarda non è solo una festa popolare, ma uno dei principali eventi primaverili della Sardegna. Il lungo corteo di figuranti, cavalli e carri che attraversa il centro della città è una festa laica, senza Patroni o Madonne da accompagnare. Un inno alla vita e alle tradizioni.

Il 20 maggio a Sassari si ripropone un evento nato più di un secolo fa in occasione della visita del Re d’Italia Umberto I. Una prima edizione della Cavalcata Sarda si era già tenuta nel 1711 al cospetto dei regnanti spagnoli che dominavano l’isola. Ma è solo dal 1951 che la sfilata ha carattere annuale.

Sono migliaia i figuranti che arrivano da tutta la Sardegna, dalle province di Sassari, Nuoro, Oristano e Cagliari: è questo inoltre l’ordine in cui sfilano i gruppi folcloristici per due chilometri dalla periferia fino a Piazza d’Italia nel centro storico di Sassari.

La sfilata è solo il momento finale di una festa che dura tutta la settimana precedente e che permette a visitatori e turisti di conoscere le tradizioni della Sardegna. La grandiosa manifestazione finisce la domenica pomeriggio presso l’ippodromo cittadino dove si esibiscono in eccezionali figure acrobatiche pariglie di cavalieri.

La Cavalcata Sarda è, insieme alla Sagra del Redentore di Nuoro e alla Sagra di Sant’Efisio di Cagliari, il principale evento tradizionale della Sardegna, dove tutti i colori, i costumi, le usanze, le danze, le musiche ma anche i prodotti della terra e della cucina di tutta la Sardegna sono presentati e offerti ai visitatori. Ma la Cavalcata Sarda è unica proprio per il suo carattere laico e profano.

La giornata della domenica è febbrile nel suo fluire. La mattina sfilano in costume migliaia di personaggi della tradizione sarda, paesani, cavalieri, dame, damigelle. Da Aritzo le donne in broccato con motivi floreali; da Cabras gli uomini con berretto e corsetto neri di orbace e gonnellino rosso; da Samugheo le donne con un abito chiamato kintas di origini iberiche; da Ittiri gli abiti femminili ricchi di fili d’oro e decorazioni; da Bonorva gli uomini con la giacca sa zimarra in panno rosso e velluto blu o nero; da Gavoi le donne con su capuzzu, una mantella rossa bordata di nero e un corpetto di raso e da Ploaghe con la mantellina su cui spicca la classica croce gialla in campo blu. Sono oltre una trentina i gruppi provenienti da ogni zona della Sardegna.

Il pomeriggio è dedicato ai cavalieri che si esibiscono in acrobazie da lasciare senza fiato. La sera in Piazza d’Italia risuonano fino a notte fonda le musiche tradizionali dei gruppi che hanno sfilato, che si esibiscono in balli e danze di gruppo.

Gli hotel di Sassari sono prenotati con mesi d’anticipo, a dimostrazione che la Cavalcata Sarda è un appuntamento unico e irripetibile. Almeno fino al maggio dell’anno dopo 🙂

Foto di usadifranci

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A proposito dell'autore di questo post

Giornalista professionista, appassionato di animali e viaggi, cibo e informatica. Sognatore di professione, cerco di rendere migliore questo mondo raccontando e raccogliendo le piccole esperienze quotidiane che messe insieme fanno una vita. I miei figli dicono che è più facile saltarmi che girarmi intorno. Ma quella è solo apparenza. La sostanza è una costante attenzione per le cose belle e buone che questo mondo ci mette tutti i giorni nel piatto.



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