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Pubblicato il Febbraio 20, 2013 | da Sergio

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Mostre Milano: Bob Dylan – The New Orleans Series

La struggente passione per la vita, per i personaggi minori della storia, oltre che nelle canzoni, Bob Dylan l’ha raccontata anche nei suoi quadri. Il cantastorie statunitense espone a Milano a Palazzo Reale, per la prima volta in Italia, una ventina di opere pittoriche che raccontano la città di New Orleans, e soprattutto i suoi abitanti, nel corso degli Anni ‘40 e ‘50. La mostra Bob Dylan – The New Orleans Series, aperta fino al 10 marzo, è un’occasione unica per scoprire il personaggio anche oltre i suoi testi musicali che nel 2008 gli hanno valso il Premio Pulitzer.

Bob Dylan dipinge e disegna fin da giovane, con un discreto risultato. La serie di opere proposte alla mostra milanese ha come protagonisti soggetti ripresi sia da fotografie d’epoca che da visioni personali elaborate nel corso dei suoi tour per concerti.

Bob Dylan dipinge per la gente e non per la critica d’arte” afferma Francesco Bonami, curatore della mostra. E siccome noi siamo ‘la gente’ allora possiamo affermare che il grande vecchio della musica pop-rock-folk ha colto nel segno. I quadri del menestrello ci piacciono molto, hanno un fascino particolare, sono davvero originali: i colori, i contorni, le pose, seppur tendenti al tenebroso, sono vivi e trasmettono movimento e sentimenti. I nudi sono carichi di sensualità, i volti sempre espressivi, le situazioni descritte spesso drammatiche ma con una passione vitale.

Le scene proposte da Dylan nei quadri esposti a Milano sono spaccati di vita quotidiana. Molto suggestiva è ad esempio l’immagine della donna che separa due uomini che litigano, così come quella della donna piangente sul cadavere del congiunto defunto. Di grande sensualità invece il quadro di due amiche sorridenti, nude e colte di spalle, e l’opera enigmatica della fanciulla a seno nudo avvolta in una pesante corda.

Con i suoi quadri Bob Dylan si dimostra sempre più un personaggio eclettico. Oltre ad aver sperimentato per cinquanta anni con la musica è stato anche scrittore (il primo volume dell’autobiografia, Chronicles – Volume 1, è del 2008), poeta (Some other kinds of songs è una raccolta di poesie presente sul retro del suo album Another Side of Bob Dylan) e attore-sceneggiatore. Nella sua filmografia si segnalano: ‘65 Revisited’ di Don Alan Pennebaker del 2007, ‘Masked and Anonymous’ di Larry Charles del 2003, ‘Ore contate’ di Dennis Hopper del 1989, ‘Hearts of Fire’ di Richard Marquand del 1987, ‘Rinaldo e Clara’ dello stesso Bob Dylan con Joan Baez, L’ultimo valzer di Martin Scorsese del 1978 e diversi altri film.

L’arte pittorica ha per Dylan importanza vitale quasi quanto quella musicale. Bob Dylan inizia a dipingere nel 1966 quando è costretto all’immobilità per diversi mesi a causa di un incidente con la sua moto, una Triumph Tiger T100, nei pressi di Woodstock. Da allora non ha più smesso ed è stato protagonista di diverse personali soprattutto negli Stati Uniti. Dylan ha esposto alla famosa galleria di New York Gagosian Gallery e nel 2007 per la prima volta in Europa al Kunstmuseum di Chemnitz in Germania.

Bob Dylan è stato a Milano il giorno dell’inaugurazione della mostra, per controllare di persona l’allestimento, ma soprattutto per verificare che l’ingresso fosse gratuito. Perché lui dipinge liberamente per se stesso e per la gente.

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A proposito dell'autore di questo post

Giornalista professionista, appassionato di animali e viaggi, cibo e informatica. Sognatore di professione, cerco di rendere migliore questo mondo raccontando e raccogliendo le piccole esperienze quotidiane che messe insieme fanno una vita. I miei figli dicono che è più facile saltarmi che girarmi intorno. Ma quella è solo apparenza. La sostanza è una costante attenzione per le cose belle e buone che questo mondo ci mette tutti i giorni nel piatto.



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