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Pubblicato il Maggio 14, 2014 | da Maurizio Beolchini

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Festa dei Banderesi a Bucchianico

Ricordate l’incipit di quel grandioso lungometraggio Disney ambientato nel Medioevo ai tempi di Artù e Merlino, La Spada nella Roccia? “… i primi secoli dopo l’anno mille furono tempi oscuri e pericolosi percorsi da eserciti di sbandati…” e se questo valeva per la Gran Bretagna e la provincia di Londra, i monti abruzzesi non potevano certamente considerarsi più sicuri.

Parliamo di un fatto che risale al lontano 1330, ma che ogni anno viene ricordato con la Festa dei Banderesi per la quale a Bucchianico si raccolgono fondi per tutto l’anno tra commercianti, famiglie, artigiani e turisti.

L’evento storico che si tramanda è un classico della storia medioevale fatta di soprusi e violenze del più forte sul più debole e scritta più con la spada ed il sangue che con la penna e l’inchiostro. Uno dei tanti eserciti mercenari che attraversavano da nord a sud il Paese dopo avere conquistato la città di Chieti si stava apprestando ad invadere il vicino borgo di Bucchianico per sottrargli le ampie terre coltivate lungo le valli del fiume Aliento e fare bottino dei suoi cittadini e delle sue donne. Il Paese però era costruito, ed ancora oggi vi ha il suo centro, sulla cima di una collina e dal suo castello vi si gode tutt’ora di una vista spettacolare dalla Maiella fino al mare.

Così le sentinelle videro per tempo avvicinarsi il nemico e lanciarono l’allarme tra i cittadini che si mobilitarono subito per portare dentro le mura ceste di cibo e botti di acqua. Uomini e donne correvano su e giù per le vie del borgo carichi dei loro fardelli, ma agli occhi degli esploratori nemici apparvero come tanti soldati che ammucchiavano armi all’interno del castello, e così riferirono al comandante che decise di ritirarsi non avendo previsto una difesa del paese che si sapeva abitato solo da contadini. E così donne ed uomini di campagna ebbero la meglio su di un esercito di uomini armati, salvando la terra e probabilmente la loro stessa vita.

Un’altra versione racconta che Sant’Urbano apparve in sogno al vassallo del castello suggerendogli di vestire tutti gli uomini e le donne di metallo per quanto si potesse e di farli camminare lungo le vie del Paese e nei pressi del castello per confondere il nemico sulla reale capacità di difesa del Borgo. La storia è documentata da un archivio che la Pro Loco ha iniziato a raccogliere dagli anni ‘80 appassionando a tale punto i suoi cittadini da coinvolgere tutto il Paese nella realizzazione di questa manifestazione che è ormai giunta alla 35° edizione.

Sfilate di carri allegorici in costume, gare di tiro con l’arco e balestra, eventi religiosi e civili si snodano in un programma ricco ed articolato lungo i due giorni della Festa dei Banderesi, domenica 18 e 25 maggio, ma l’evento maggiore è vivere l’atmosfera di questo piccolo grande borgo abruzzese.


A proposito dell'autore di questo post

Un'amica giornalista mi chiamò nell'87 architetto pentito perché dopo l'esame di stato passato con 40 avevo scelto di aprire un Pub. Poi nel 2000 in piena bolla Internet ho finalmente scoperto che la birra irlandese era migliore di quella di Porta Romana e dopo avere venduto tutto su Ebay come Matteo Caccia sono partito per Dublino. Dopo quindici anni di andarivieni mi è pure passata la paura del volo e sento fratello questo leggendario popolo irlandese a metà tra il pragmatismo inglese ed il possibilismo napoletano!



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