Pubblicato il Giugno 12, 2019 | da Sergio
0Amalfi, da Repubblica Marinara a capoluogo della Costiera Amalfitana
Dolce il ricordo nel mio cor discende del bel paese ch’oltra il mar si stende; dove si scontran le montagne e l’onde, dove in mezzo al calor che si diffonde, siede tra’ gelsi Amalfi, e i bianchi piedi nella calma del mar bagnar la vedi. – Henry W. Longfellow
Amalfi vista dal mare: centinaia di finestrelle incastonate in piccole case bianche appoggiate una sull’altra su un dirupo scosceso.
Il mare in questo borgo gioca un ruolo di primo piano. E’ lo specchio della città, dove tutte le albe, i tramonti, le terse giornate di sole si riflettono, dove il colore passa dal turchese al verde smeraldo, dal cristallo al grigio plumbeo nelle giornate d’inverno. E’ la trasparenza che rimane sempre quella, immutabile e fissa, aperta su fondali ricchi di storia e di natura.
Il paese è un luogo di pace, di serenità e di luce, che in un attimo, dal tardo pomeriggio in poi, è in grado di trasformarsi in un luogo di grande divertimento. La festa, sia laica che religiosa, è uno dei simboli della città, che sa sempre come far divertire i propri figli e i turisti che la visitano.
La natura amalfitana. I monti aspri che circondano la città non sono molti alti, ma sono impervi, roccia grigia e scura a strapiombo sul mare. Ma sui crinali intorno ad Amalfi nasce e cresce una folta vegetazione che in primavera esplode di colori. Per il resto dell’anno la macchia mediterranea riempie lo sguardo di chi la osserva, con boschi e foreste di lecci e castagni.
Una Storia Maiuscola, un divenire difficile, un Presente di successo
Gli amalfitani hanno avuto nel tempo pensieri diversi. Intorno all’Anno Mille erano pensieri di Grandezza, la città era una delle Repubbliche Marinare che governavano i commerci e il potere sul mare. Poi sono stati pensieri di sopravvivenza minacciati da saraceni, pisani e turchi, secoli di pensieri bui che dall’inizio del 1800 sono diventati pensieri di un rinato prestigio. Perché da allora Amalfi non è più stata solo una pittoresca città, ma è diventata il cuore della Costiera Amalfitana, una località turistica per l’élite del pianeta, uno dei luoghi più belli al mondo.
Fondata dai Romani (il suo stemma reca la scritta Descendit ex patribus romanorum), Amalfi diventa grande intorno al IX Secolo, quando si fregia del titolo di Repubblica Marinara. In competizione con Genova, Venezia e Pisa per il predominio sul Mar Mediterraneo fu forse la più importante tra le Repubbliche, quella che riuscì davvero a sottrarre agli Arabi il predominio nei commerci marittimi, con scambi intensi con Bisanzio e l’Egitto. Di quel periodo sono le Tavole Amalfitane, il Codice Marittimo che rimase in vigore fino al 1600, con le norme e i regolamenti che dovevano governare il traffico delle merci e la vita a bordo delle navi.
Poi inizia il declino. Dalla fine dell’XI secolo a più riprese viene conquistata dai Normanni e dai Pisani: nel 1343 il colpo di grazia arriva con un maremoto che distrugge quasi tutta la città. Amalfi rimane terra di conquista di pirati per diversi secoli, chiudendosi in se stessa. Le popolazioni locali quando avvistavano i nemici dalle Torri Saracene scappavano nell’entroterra dove riuscivano meglio a difendersi e dove le coltivazioni di ulivi e viti e la pastorizia garantivano un discreto sostentamento. La peste, a metà del 1500, cerca di minare definitivamente lo spirito di questo popolo, che però resiste impavido e dalla seconda metà del 1800 ritorna in auge in tutto il mondo. Perché gli amalfitani sono i padri-padroni di un territorio meraviglioso che è diventato meta di turismo d’élite, un territorio che dal 1997 si fregia dell’ambìto sigillo di Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco: la Costiera Amalfitana.
Il ruolo centrale di Amalfi nella Costiera Amalfitana
Amalfi è oggi la località più famosa della Costiera, il cuore storico, culturale e turistico di questo meraviglioso paradiso terrestre. Amalfi è al centro dei servizi di trasporto via mare e via terra per tutta la Divina Costiera, verso il golfo di Napoli, le isole di Ischia e Capri, Salerno e la costa del Cilento: da Piazza Flavio Gioia partono autobus e traghetti per tutte le diverse destinazioni. Al porto di Amalfi attraccano spettacolari barche e yacht provenienti da tutti i mari del mondo. I ristoranti e gli hotel di Amalfi sono punti di ritrovo più che strutture ricettive a disposizione dei turisti.
Amalfi è il capoluogo della Costiera, il fulcro su cui ruota la vita tra Vietri sul Mare e Positano. Ogni località della Costa ha le proprie peculiarità, i propri pregi esclusivi e i piccoli difetti di sempre. Amalfi li accoglie tutti, pregi e difetti, li modella e li rende un unicum. Nei suoi negozi vive tutta la produzione artigianale della Costiera; nei suoi locali si respira il glamour di Positano, dell’Africana di Praiano e dei fasti di Conca dei Marini; sulle scalinate e sui sentieri tra le case si spazia verso panorami e orizzonti che si trovano poi in ogni piccola località, insenatura o terrazza.
Amalfi è tutto questo, è la summa teologica delle meraviglie, del benessere, della delicatezza, della gioia di vivere caratteristiche della Costiera Amalfitana, la Divina Costiera.
Le vestigia del passato, i monumenti di Amalfi
Amalfi è alla fine della valle scavata dal fiume Chiarito, ed è uno spettacolare esempio di adattamento dell’uomo alla natura: case, chiese, monumenti, strutture pubbliche e private sono arroccate sul crinale di un monte in un’area priva di uno spazio in piano.
La piazza principale di Amalfi è Piazza Flavio Gioia che si affaccia sul porto e da cui inizia la passeggiata del lungomare. Amalfi è una città storica: la maggior parte delle vecchie case e dei monumenti sono andati distrutti nel corso dei secoli, ma rimangono alcuni esempi di notevole pregio. A cominciare dal Duomo: dalla piazzetta con al centro la fontana barocca di S.Andrea inizia la scalinata che conduce all’ingresso della principale chiesa di Amalfi. Il Duomo, in stile arabo-siciliano, risale al IX secolo con diverse aggiunte e modifiche in epoca medievale e barocca.
Negli Arsenali, nella zona di Porta Marina, un tempo venivano costruite le navi della Repubblica Marinara, le navi da guerra dette sagene e quelle mercantili dette teridi o buctio. Di notevole interesse storico sono anche il Chiostro Paradiso e il Museo della Carta. Il primo, del 1266, presso la Basilica dell’Assunta, è stato il cimitero per i cittadini illustri di Amalfi. Il Chiostro, collegato al palazzo arcivescovile, è oggi un bellissimo giardino che conserva ancora diversi sarcofaghi appartenenti a famiglie e personaggi importanti della città.
Il Museo della Carta di Amalfi, in via Delle Cartiere, è un importante omaggio all’antica attività produttiva: intorno al ‘700 ad Amalfi si contavo una quindicina di Cartiere. Il Museo, voluto dall’imprenditore Nicola Milano, è un museo-laboratorio dove ancora oggi è possibile realizzare fogli di carta e osservare gli antichi mulini lavorare spinti dalla forza del fiume Chiarito. Nel Museo Civico di Amalfi, sulla Piazza del Municipio, sono esposti oggetti e documenti della storia della cittadina, reperti, cimeli e diversi oggetti sacri salvati dai saccheggi. Tra i documenti più importanti conservati nel Museo c’è una delle poche copie originali della Tabula Amalphitana, codice marittimo realizzato nel 1400.
Il paesaggio naturale intorno ad Amalfi
Nell’entroterra di Amalfi, ma appartenente al Comune di Scala, si trova la Riserva Naturale Valle delle Ferriere. La Valle è uno splendido paradiso ideale per le passeggiate e il trekking circondati da una vegetazione lussureggiante. I boschi di castagni e la fitta vegetazione mista e particolare – fioriscono ad esempio alcune felci molto rare – sono immersi nello scenario dei Monti Lattari e sovrastati dalle cime del Monte Cervigliano a 1200 metri, del Monte Mustaculo e di Monte Rotondo. Punti di particolare interesse della Riserva Naturale Valle delle Ferriere sono: in località S. Maria dei Monti uno splendido alpeggio destinato a pascolo, nella zona di Acqualta alcune spettacolari cascate alte fino a 20 metri e in località Palara un antichissimo canyon.