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Pubblicato il Marzo 11, 2013 | da Sergio

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La valigia del Wedding Photographer

Erica Brenci, amica di Traveleurope e affermata Wedding Photographer, che avevamo già conosciuto in un’intervista, sta preparando la borsa per partire per Las Vegas. Non va negli Usa in vacanza, ma per partecipare al Wppi, il Wedding & Portrait Photography Conference & Expo, l’evento più importante a livello mondiale per il settore della fotografia di cerimonia. Nella sua borsa da viaggio ci deve stare di tutto: il planning per ottimizzare le giornate in Fiera, le idee chiare per non perdere nessuna occasione, i vestiti che più la rappresentano come persona e Photographer, tutta la tecnologia necessaria per essere sempre connessa e naturalmente le macchine fotografiche, tra cui una spettacolare analogica Fujica 35 mm Anni ’70. Questo che segue è il racconto dei momenti più salienti della preparazione del suo viaggio.

Andare a Las Vegas è un grosso investimento economico, emozionale e di energie. Al Wppi vengono organizzati seminari di tecnica fotografica, di ritratto, di marketing, motivazionali, di gestione di impresa, nonché feste e appuntamenti dai fornitori che aiutano a costruire nuovi contatti, nuove collaborazioni, nuove idee.

A Las Vegas bisogna andare preparati, organizzati, con una tabella di marcia, su tutti gli eventi a cui si vuole partecipare, sperando di non dover fare troppi cambiamenti nella pianificazione. E’ tutto una grande fatica, ma eventi di questo tipo e il Wppi più di tutti gli altri, lasciano in eredità un entusiasmo ed una carica che dura per tutto l’anno!!

Quindi, le cose da fare sono:

Primo: pianificazione di tutti gli eventi a pagamento e gratuiti

Non si può essere in due posti nello stesso momento? Dicono che il dono dell’ubiquità non ce l’avesse neanche Lui, ma sarebbe tanto bello! Voglio però partecipare a tutto! Marketing, tecnica di illuminazione, gestione d’impresa (piccola), contatti con i clienti, come fare per essere pubblicato nei vari editoriali, cosa vogliono le wedding planner, come trovare il proprio cliente ideale (in questo sono abbastanza fortunata devo dire…), come gestire il proprio workflow, ecc.

E poi ci sono i grandi big! Quelli che segui da tanto, che leggi, che osservi, che in qualche modo imiti, o meglio da cui prendi ispirazione. Ma accidenti gli eventi di questo tipo sono tutti SOLD OUT!! L’anno prossimo mi muovo prima …

Secondo: raccogliere mail e numeri di telefono delle persone contattate

Fotografi come me, da incontrare, da conoscere, con cui scambiare opinioni e confrontarsi sulle diversità di mercato; fornitori o collaboratori d’oltreoceano con cui fare piccole collaborazioni di scambio, per creare il mitico Network. In Italia è ancora una parola strana, qui prevale ancora la gelosia e lo scambio di prestazioni sono un baratto di merce: le ore lavorate significano ‘solo’ soldi presi oppure un contatto per un altro lavoro, difficilmente fucina di idee e di condivisioni.

All’onor del vero nel settore della fotografia di matrimonio questa cosa sta cambiando un po’ anche in Italia. Noi Wedding Photographer siamo un po’ più collaborativi di altri fotografi e stiamo imparando a conoscere il valore della condivisione. Per dirla tutta, direi che siamo più avanti degli altri nella gestione del mercato.

Terzo: l’abbigliamento idoneo

Eh si!! non solo perché a Las Vegas fa effettivamente più caldo, ma anche perché voglio indossare i vestiti che più mi piacciono e che quindi mi rappresentano maggiormente. Sembra una frivolezza: la maglietta preferita, un po’ slabbrata, con le scarpe da tennis che adori, sono il tuo gusto ed il tuo stile. Perché sempre di più il tuo lavoro sei tu, sempre di più vieni scelto perché vogliono proprio te e i clienti ti scelgono dopo soli cinque minuti di chiacchiere.

La differenza la fa quello che sei e quello che rappresenti (il tuo stile). Se a questo ci aggiungi serietà e professionalità, allora la gente capisce che vali più del tuo prezzo e dell’area geografica in cui lavori.

Quarto: gli strumenti di connessione con il mondo

Santo Wi-Fi! Verifico prima di partire dove troverò banda libera e controllo di avere ogni strumento per ogni occasione: smartphone, tablet, notebook, hard disk portatile, caricabatterie (sono i più importanti in attesa di un efficace sistema più ecologico portatile).

La prima parte del viaggio non è vacanza caro Marco (è il mio compagno nonché detto marito), te ne sei accorto? E quindi il tuo lavoro continua ad andare avanti! Mail, preventivi, telefonate, social network, collaborazioni, consegne: tutto prosegue ineluttabile. Giuro però che dopo il Wppi faremo una vacanza senza connessioni e riutilizzeremo la vecchia scheda telefonica per chiamare casa e sapere come sta Rumba (il nostro amico fidato a quattro zampe), senza pensare e fare niente, a mangiare pesce sulla spiaggia, senza scarpe tutto il giorno, in costume fino a sera tarda!

Quinto: la borsa delle macchine fotografiche

Due macchine! Una mia e l’altra al mio socio (sempre lui, Marco), rigorosamente analogiche. Sono due Fujica 35 mm Anni ‘70 (una era del mio papà!) e pellicole a colori e bianco e nero, Fuji e Ilford, l’istantanea moderna della Fuji in attesa di compramene una vintage originale, per mini foto da regalare e portare a casa! Luci Led per tutto, foto e video! Obiettivi! Non ne porterò tanti perché ho una cotta per uno in particolare: il 50 mm 1,2 molto luminoso… non mi stupirò se un giorno me lo ritroverò sotto il cuscino. E poi: schede schede ancora schede di memoria!

Siamo pronti? ‘Uh signur!’ dicono da queste parti. Si va?

SI VA!!!!!!!!!!!!!!!!”

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A proposito dell'autore di questo post

Giornalista professionista, appassionato di animali e viaggi, cibo e informatica. Sognatore di professione, cerco di rendere migliore questo mondo raccontando e raccogliendo le piccole esperienze quotidiane che messe insieme fanno una vita. I miei figli dicono che è più facile saltarmi che girarmi intorno. Ma quella è solo apparenza. La sostanza è una costante attenzione per le cose belle e buone che questo mondo ci mette tutti i giorni nel piatto.



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