Pubblicato il Marzo 28, 2014 | da Maurizio Beolchini

Helvetia’s Dream, la magia delle Alpi svizzere

Alessandro della Bella è un giovane di 36 anni nato ad Arosa, nel Canton Grigioni, vissuto e cresciuto in uno dei luoghi più naturali e belli del pianeta, tra cieli ed orizzonti che sembrano immensi che spaziano tra montagne, boschi e laghi.

Alessandro vive e lavora a Zurigo in un’agenzia fotografica, ma appena può carica nel baule i suoi 50 kg di attrezzatura e scappa sulle montagne a passarci la notte lavorando su obiettivi e treppiedi. Questa passione per le montagne si riconosce già nelle due splendide immagini di apertura di questo video: il massiccio del Pilatus alto sopra Lucerna con il rifugio circolare illuminato a giorno nella luce blu della notte tra la Via Lattea ed il Mondo. Fa venire i brividi così incastonato sotto la vetta che lo sembra proteggere, esempio di buon lavoro dell’uomo nella natura e del reciproco rispetto. L’altra immagine è quella che dà poi effettivo inizio al video ed è ripresa invece dalla valle sotto Üetliberg vicino a Zurigo immersa in una luce gialla da vecchia cartolina. Come una meridiana all’inverso ci disegna nel cielo il tempo che impiega la luna a scorrere dietro all’antenna aerea ed al rifugio dall’architettura curiosa quasi Steineriana, trasportandoci dal giorno alla notte.

Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me...” Chissà se sono queste le riflessioni sulle quali Alessandro medita nelle lunghe ore passate a dieci gradi sottozero guardando tra cielo e terra. Perché dal 2010 questi progetti Helvetia by night ed Helvetia’s Dream gli occupano ormai tutto il tempo libero e specialmente le notti. Mi piace presentare Alessandro con questa sintetica e scioccante descrizione del Ticino degna di un vero artista visionario “.. the lovely landscape transforms into a mistical scenery and the city of Lugano suddendly looks like Rio De Janeiro“. L’amore per la propria terra e per la luce che entra nell’obiettivo delle sue macchine fotografiche sono tali da renderlo simpatico. Ci piace questa Svizzera giovane e sognante che Alessandro rappresenta nell’icona iniziale disegnata quasi come la Jessica di Roger Rabbit.

Ma copriamoci per benino e scaliamo con lui le vette, montando i treppiedi sui terrazzi dei rifugi, guardando la Via Lattea e le stelle scorrerci sopra “from Dusk till down” come nel film di Tarantino, ed anche questa è una sua citazione.

Il mare di nuvole è lo stesso che si vede spesso dall’aereo volando sopra le Alpi ed anche le stelle sono sempre le stesse, ma con questa luminosità si vedono solo sopra i 2000 metri a basse temperature perché l’aria è del tutto priva di umidità. Da questo punto di vista ci appare infatti tutta la differenza tra essere sopra o sotto questo mare di nebbia. E sotto la nebbia c’è il lago, uno dei tanti di questa terra aspra e romantica, il primo ad apparire è il lago di Neuchatel dalla parte di Estavayer nel Friburghese, ripreso come piace ad Alessandro un po’ “looks like Rio de Janeiro…” ma questo effetto metropoli è ancora maggiore quando riprende il lago di Ginevra, quando le immagini spaziano sopra Vevey e Montreux pulsanti di luci come una città vera. Torniamo in vetta, sul Santis, la montagna delle 6 nazioni perché si vedono tutte intorno Svizzera, Italia, Francia, Austria, Germania e Lichtenstein, uno dei luoghi più incredibili della Svizzera. Ma è tornando vicino a casa, nel cielo di Arosa, che Alessandro ci segnala la cometa che ha ripreso con un effetto rallentatore mentre rilascia la sua scia di gas ionizzati bruciando nell’atmosfera.

Questa passione equamente divisa tra montagne e stelle si vede in tutti gli effetti diurni e notturni, come la straordinaria Via Lattea che scorre sul Pilatus o la vetta notturna e maestosa del Matterhorn sopra Zermatt, e le affascinanti Twin Peaks di Mithen sopra il lago di Lucerna.

Alessandro ci spiega che durante le riprese possono esserci anche degli imprevisti, come le stelle cadenti su Arosa o gli scalatori notturni sulla sinistra dell’Eiger al minuto 1.36. E’ bella la prospettiva quasi mistica del Fronalpstock nel cantone Schwyz vista dietro la grande croce. Non poteva mancare la regina delle Montagne come la chiamano qui: i 1800 metri di Rigi nelle Alpi centrali. Curiosa la statua del generale russo Suvoron a cavallo, quasi povera e certo non gloriosa come quelle esposte nelle tante piazze europee. Questo generale fu infatti sconfitto, ma viene ricordato sul passo del Gottado per avere combattuto nel 1799 con valore e coraggio fino all’ultimo uomo con il suo squadrone di cosacchi per tentare di liberare la Svizzera dall’esercito napoleonico, allora proprio al suo apice e troppo superiore per numero e forza.

Infine ci stupiscono queste tracce di stelle nel cielo come tante comete nella notte di Arosa ed in quella di Brunnen sul lago dei quattro cantoni. Proprio qui si dice ci sia il più bel panorama della Svizzera che Alessandro ci mostra infatti fino all’orizzonte. Le tre cime che si vedono dopo l’antenna accesa nella notte dell’Üetliberg sono del Murtschenstock, ed infine dove potrebbe mai tramontare la luna di questo time lapse se non nella scura notte dietro Pilatus, forse fra le tante la montagna più amata da Alessandro?


A proposito dell'autore di questo post

Un'amica giornalista mi chiamò nell'87 architetto pentito perché dopo l'esame di stato passato con 40 avevo scelto di aprire un Pub. Poi nel 2000 in piena bolla Internet ho finalmente scoperto che la birra irlandese era migliore di quella di Porta Romana e dopo avere venduto tutto su Ebay come Matteo Caccia sono partito per Dublino. Dopo quindici anni di andarivieni mi è pure passata la paura del volo e sento fratello questo leggendario popolo irlandese a metà tra il pragmatismo inglese ed il possibilismo napoletano!



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